Il miele è un prodotto trasformato realizzato delle api.
Le api sono gli unici animali (uomo a parte) che riescono a elaborare un alimento. E non solo. Lo trasformano in modo tale che possa conservarsi per mesi ed anni.
Mi ha sempre affascinato questa cosa: è come se le cavallette sapessero fare e conservare il pane o come se un vitello avesse imparato a fare il formaggio… affascinante!
Ritornando al miele.
Le api raccolgono il nettere dai fiori, lo elaborano (sostanzialmente vi aggiungono enzimi), lo stivano nelle cellette, lo concentrano (ventilandolo, fanno in modo che parte dell’acqua evapori e si concentri) fino a renderlo conservabile – altrimenti fermenterebbe e ci farebbero l’idromele 😉 – e, infine, lo sigillano con un velo di cera, dentro la celletta. Così il miele si mantiene inalterato e pulito.
Esistono molti tipi di miele, a seconda di dove le api raccolgono il nettare ed è possibile produrre miele monoflora (di una sola specie di pianta) poichè, se è presente un’abbondante fioritura di una specie, le api tendenzialmente raccolgono nettare tutte dalla stessa fonte. L’apicoltore poi, conoscendo la zona di produzione, il periodo in cui è stato raccolto il nettere e valutando colore, consistenza e sapore del miele riesce a mantenere le caratteristiche peculiari di ogni fioritura. In annate con fioriture scarse o con andamenti climatici sfavorevoli il miele può non essere del tutto monoflorale, ma con prevalenza di una specie rispetto ad altre.
Esiste poi un altro tipo di miele. Il miele di melata.
Che cos’è la melata? Un liquido zuccherino presente sulle foglie, derivato dalla linfa degli alberi. La melata viene raccolta soprattutto su abeti, tigli, querce, pini, ecc… Il processo di trasformazione è lo stesso del nettare. Il miele di melata è sempre molto scuro e ricco di minerali.